Lussemburgo, Hub Europeo per le Cartolarizzazioni ed i Fondi in Investimenti Digitali
Milo Guastamacchia è l’ingegnere che si occupa di dirigere le attività di design ed implementazione di soluzioni finanziarie presso Abalone Services a Malta, una società che fa parte del Gruppo Abalone, entità paneuropea di servizi finanziari.
In Abalone Services Milo si occupa di interagire con i promotori di progetti che tipicamente richiedono la strutturazione di veicoli finanziari, siano essi fondi d’investimento o di altra natura, al fine di reperire in maniera approfondita le loro esigenze e vincoli, proponendo e coordinando l’ingegnerizzazione delle soluzioni più conformi alle aspettative dei clienti, alle normative vigenti e che infine garantiscano un profilo economicamente vantaggioso per soddisfare queste loro specifiche esigenze progettuali o di business. Tra le sue precedenti esperienze lavorative Milo ha lavorato presso JP Morgan a Londra, dove ha arricchito il proprio bagaglio professionale proprio strutturando soluzioni finanziarie in derivati azionari per i clienti della banca. Ha portato in Abalone Services questa sua preziosa esperienza ed ha avuto l’opportunità di amplificarla grazie alle esigenze estremamente variegate e, qualche volta, esotiche dei clienti del Gruppo, sempre in ottica di innovazione di prodotto, sempre al passo con gli sviluppi normativi che affollano l’industria finanziaria.
Fra le soluzioni finanziarie tipicamente proposte, Abalone Services si occupa, in forte simbiosi con la squadra legale del Gruppo, di disegnare e strutturare società di scopo e di organismi di investimento collettivo, conosciuti anche come fondi di investimento, che a seconda delle esigenze del promotore e del tipo di investitori target possono essere implementati sia all’interno che all’esterno dell’UE.
Il team guidato da Milo struttura fondi di investimento da più di cinque anni ed è profondamente preparato in merito al quadro normativo dell’UE che domina un tale settore, questo permette sin dalle prime battute di interazione con clienti o progetti nuovi di individuare e proporre rapidamente gli scenari potenziali più adatti alle specifiche esigenze discusse, arrivando a definire efficacemente ed in tempi brevi la soluzione progettuale migliore per il cliente.
Attualmente, per quanto riguarda i domicili più avanzati per le tipologie di veicoli finanziari, all’interno dell’UE, sia la legislazione che l’ecosistema lussemburghese sono tra i più favorevoli all’agile strutturazione e alla gestione di veicoli di scopo e di fondi d’investimento. Forse ancora in maniera più importante, il Lussemburgo ha creato un marchio internazionale rinomato di expertise e professionalità quando si tratta del settore finanziario, così che all’interno dell’UE e nell’Asia orientale la maggior parte lo considera un “domicilio privilegiato” se si vuole lanciare un fondo mirato a investitori dell’UE.
Anche l’Irlanda è stata storicamente una destinazione favorita nell’UE, soprattutto per i fondi di investimento sponsorizzati da promotori del Regno Unito e degli Stati Uniti, nonché per i veicoli di cartolarizzazione.
Si ritiene che la capacità del Lussemburgo di continuare ad innovare e rimanere al passo con il contesto economico in continua evoluzione ed i cambiamenti normativi – fornendo al contempo tranquillità agli investitori grazie ad una solida supervisione regolamentare da parte dell’organo di sorveglianza finanziaria locale, la CSSF – ne fa il domicilio ideale per molte soluzioni proposte da Abalone Services, anche particolarmente innovative o complesse.
Uno degli sviluppi più recenti attuati dalle autorità lussemburghesi è infatti l’introduzione nel Febbraio di quest’anno della nuova legge sulle cartolarizzazioni, che sostituisce e modernizza quella precedente del 2004, rendendo il Lussemburgo una giurisdizione di cartolarizzazione ancora più attraente.
La “cartolarizzazione” è definita come il processo di progettazione di uno strumento finanziario negoziabile che fonde o aggrega varie attività finanziarie, tipicamente attività illiquide, emettendo un titolo, ad esempio un’obbligazione o una nota, che permette agli investitori di ottenere esposizione a tale “pool” di attività.
Le due innovazioni chiave di questa nuova legge lussemburghese sulle cartolarizzazioni riguardano il fatto che il rifinanziamento di un’operazione non è più limitato all’emissione di titoli ma è aperto a qualsiasi strumento finanziario, ad esempio cambiali o prestiti; ed il fatto che sia ora consentita la gestione attiva dei veicoli di cartolarizzazione lussemburghesi per i rischi legati ad obbligazioni, prestiti o altri strumenti di debito, salvo che se gli strumenti di finanziamento siano emessi al pubblico.
Poiché il Lussemburgo non è solo nella “corsa alla cartolarizzazione” sulla scena europea e di fatto compete testa a testa con l’Irlanda in termini di quota di mercato, l’introduzione di queste modifiche nel settore della cartolarizzazione mira a rendere il Lussemburgo il paese d’elezione per questo tipo di veicolo finanziario.
Per quanto concerne i fondi d’investimento, uno degli sviluppi più recenti in Lussemburgo è il fatto che nel corso dell’ultimo anno, l’autorità locale ha gradualmente aperto alla possibilità di includere classi d’attivo digitali, siano esse criptovalute o altre forme di attività finanziarie virtuali, come attività consentite all’interno dei fondi di investimento alternativi lussemburghesi, disciplinati dalla direttiva paneuropea sui Gestori di Fondi di Investimento Alternativi (“Direttiva GEFIA”).
Infatti, nell’estate dello scorso anno una nota piattaforma di prodotti con sede in Lussemburgo – legata ad un grande gruppo finanziario italiano – è stata autorizzata ad estendere la propria licenza di Gestore di Fondi di Investimento Alternativi (“GEFIA”) per gestire fondi di investimento alternativi che permettono un’esposizione in asset virtuali come Bitcoin, Ethereum e altre classi di attivi digitali secondarie come i token DeFi. Altri importanti gestori di fondi in Lussemburgo stanno seguendo questo esempio, così come le banche depositarie che stanno mettendo in atto accordi legali di sub-custodia con istituzioni digitali per garantire appunto la custodia di tali asset virtuali.
Con l’introduzione di questa estensione della licenza per i gestori di fondi locali e la gestione di asset finanziari virtuali, il Lussemburgo fa leva sulla propria reputazione e infrastruttura, per rafforzare la propria posizione come centro finanziario leader a livello mondiale per i fondi transfrontalieri e per la promozione dell’innovazione nel settore finanziario.
Successivamente all’introduzione di questo nuovo quadro normativo in Lussemburgo, tutt’ora sono stati lanciati ancora pochissimi nuovi fondi su cripto. L’inclusione di questa classe di attivi negli schemi di investimento collettivo regolamentati offerti agli investitori professionali è stata lenta, poiché il numero di gestori di fondi autorizzati è ancora basso e la maggior parte dei depositari deve ancora trovare la giusta configurazione con i giusti “fornitori di wallet per criptovalute”, non solo per assicurarsi che i processi operativi si svolgano senza intoppi e che la custodia sia eseguita correttamente, ma anche per garantire il pieno rispetto della normativa antiriciclaggio pertinente.
Pertanto, i promotori, come i gestori di successo di criptovalute, non necessariamente dovranno ancora aspettare a lungo per poter lanciare i propri fondi cripto nell’ UE. Il Lussemburgo si sta già muovendo nella giusta direzione, almeno con i gestori di dimensioni maggiori che possono permettersi di investire in una licenza GEFIA estesa, e certamente altre giurisdizioni pertinenti seguiranno presto questo esempio. Dunque, dovremmo aspettarci che il numero di fondi cripto aumenti sostanzialmente nel prossimo paio d’anni.
Tuttavia, già da ora è possibile progettare alcune soluzioni interessanti per investire in asset virtuali. Ad esempio, le società del Gruppo Abalone hanno recentemente strutturato per un promotore europeo il suo primo fondo non regolamentato basato su un approccio di “club deal”, una Special Limited Partnership lussemburghese che opera interamente con Tether, una criptovaluta che è ospitata sulle blockchain di Ethereum e Bitcoin, tra le altre, accettando peraltro le sottoscrizioni degli investitori in tale criptovaluta, che viene investita attraverso l’attività di “staking” sui principali mercati di criptovalute.
Il Gruppo Abalone, attraverso la propria società svizzera Abalone Solitaire, è stata inoltre attiva nell’ambito dei Certificati a Gestione Attiva digitali, lanciando i suoi primi due certificati dedicati agli investitori professionali in Svizzera, investendo rispettivamente nella coppia Bitcoin/Ethereum, tramite un algoritmo di trading, e in DeFI/staking di varie criptovalute.