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Update sui Mercati

Dopo l’intervento della BCE e di Christine Lagarde, i mercati si sono tranquillizzati, grazie all’annuncio di un piano per contenere gli spread in Europa. Si è visto dunque un rialzo dei prezzi obbligazionari e un calo sui rendimenti, soprattutto sulla parte governativa europea. Ci si aspetta che questa situazione perduri, soprattutto sulla parte di emissioni obbligazionarie in dollari, in quanto si pensa che sul dollaro già si stiano incorporando le aspettative di rialzo dei tassi nei prossimi trimestri. Potrebbe dunque esserci un rimbalzo anche lieve dei prezzi, se il mercato venisse stupito in positivo, ovvero se ci fosse un rallentamento del CPI (Consumer Price Index) negli Stati Uniti.

Ci si aspetta una maggior forza del mercato azionario sia in Europa che negli Stati Uniti grazie alla debolezza dell’euro, che favorisce i bilanci delle multinazionali europee. È arrivato il momento in cui l’inflazione sta entrando con forza nei bilanci delle aziende: già nel secondo trimestre del 2022 dovrebbe esserci un impatto positivo sui ricavi e sui fatturati. In un secondo momento dovremmo vedere un impatto positivo anche sui guadagni, che hanno un ritardo di 6-12 mesi.

Dunque, ci si aspetta una volatilità in lieve decrescita. Per quanto riguarda la presentazione dei bilanci, probabilmente alcune aziende potrebbero stupire in positivo i mercati.

In generale la situazione è lievemente più tranquilla rispetto a qualche settimana fa, il vero problema è il perdurare della guerra in Ucraina, dove non si ha ancora una visione chiara di quello che potrà succedere. Senza dubbio l’impatto è pesante. Per quanto riguarda le forniture di gas, quindi il settore energetico in Europa, si potrebbe andare incontro a un inverno difficile.

Già ora il mercato sta scontando questa situazione sia per quanto riguarda i prezzi del gas naturale che i prezzi di aziende come quelle chimiche europee, già con un importante calo della produzione e del fatturato. Si ha il timore che ulteriori tagli alle forniture costringeranno una parte delle aziende, soprattutto in Germania e in Europa del Nord, a rallentare la produzione, se non addirittura a fermarla temporaneamente.

Si sta vivendo una situazione in cui si guarda al mercato costantemente: i prezzi sono molto buoni soprattutto se si considera il potenziale di rialzo anche causato dall’incamerare dell’inflazione all’interno dei bilanci. Ci si aspetta un po’ di tensione per quanto riguarda i bond europei, in quanto i prossimi dati riguardanti gli indici d’inflazione potrebbero stupire in negativo. La BCE potrebbe essere forzata a prevenire più di quanto ci si possa aspettare in questo momento, e magari anche l’euro potrebbe tornare a rafforzarsi contro il dollaro.
Questa però è una situazione ancora instabile ed è prematuro fare adesso delle previsioni. Si vedrà nei prossimi due o tre mesi quali saranno i dati sull’inflazione e si riuscirà a capire quanto dovrà essere aggressiva la BCE e dunque quale sarà l’impatto sulla parte obbligazionaria ed azionaria all’interno dell’Europa.