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Davide Chiantore sul Mercato dei Bond Europei

Si è vista una situazione molto delicata sui mercati dei Bond europei.
Questo perché in seguito alla riunione fallimentare della BCE, quest’ ultima non è stata in grado di comunicare in modo elegante e corretto al mercato le sue scelte di politica monetaria.
Si è verificato un esplodere dei rendimenti sui Bond governativi, in particolare quelli dei paesi periferici.
La situazione si è aggravata ulteriormente a causa dell’inflazione negli Stati Uniti che ha raggiunto i massimi da quarant’anni. Il risultato che ne è conseguito può essere stato l’esplodere dei rendimenti di titoli di Stato, ad esempio il decennale italiano che è salito sopra il 4% di rendimento, nonostante i tassi della BCE siano ancora in negativo.
Questa situazione è estremamente pericolosa, non distante da quella nel 2011, quindi si pensa che la BCE debba assolutamente fare un intervento e anche rapido per tranquillizzare i mercati.
Ci si aspetta che Christine Lagarde annunci, il prima possibile, delle misure di contenimento degli spread, in attesa che i governi attuino delle riforme strutturali.
Sui mercati secondari delle obbligazioni europee si è visto un allargamento degli spread, fra denaro e lettera sui book dei titoli ed una riduzione della liquidità. Questi ultimi non sono segnali positivi, siccome questo accade quando gli investitori faticano a credere nella solidità dei paesi su cui investono.
La Banca Centrale Europea non sta agendo in modo cauto in questo momento, sembra aver lasciato completamente al caso l’andamento dei tassi di riferimento, soprattutto quelli del mercato secondario.
Senza dubbio è una situazione delicata, si hanno tassi di riferimento a livello europeo sotto zero, ma allo stesso tempo Bond, come decennali italiani, che rendono più del 4%.
Il problema nasce dalle mancate riforme di alcuni paesi dell’Eurozona, la causa principale sono le divergenze di competitività economica fra i vari paesi di efficienza fiscale, organizzativa e burocratica.
La situazione che si prospetta è di un rialzo dei tassi, questo non può far altro che aggravare le tensioni sui titoli di Stato poiché la liquidità tende a ridursi e i rendimenti invece a salire.
Il mercato tende ad anticipare le mosse delle Banche Centrali, ma in questo caso l’anticipo è veramente importante, quindi è possibile supporre che nei prossimi mesi si vedrà crescere lo spread ed i rendimenti dei paesi core e periferici.
Questa situazione mette sotto forte pressione i bilanci delle nazioni più indebitate e di paesi come l’Italia che devono rollare continuamente il loro debito quindi andare a cercare nuovi capitali sui mercati.
Da qui alla fine dell’estate l’Italia deve allocare 130 miliardi per poter rinnovare il debito in scadenza, questo causerà un rialzo dei costi per il funding del paese, dunque un ulteriore tendenza all’indebitamento.
La speranza è che vengano fatte al più presto delle riforme strutturali, soprattutto nei paesi periferici come Italia, Grecia, Spagna e Francia. In mancanza di queste riforme il divario tenderà ad aumentare come successo negli anni scorsi e la situazione non migliorerà.
Il rischio di una rottura europea sta aumentando, questo si vede anche sul mercato Forex dell’euro nei confronti di dollaro, franco svizzero e yen. Gli investitori internazionali hanno maggiori timori che l’Eurozona possa scricchiolare e che in futuro possa esserci l’uscita dall’Eurozona di qualche paese con la rottura dell’Euro stesso.