Intervista con Riccardo Teodori, chairman di Abalone Asset Management

Abalone Asset Management è oggi sponsor di questo bellissimo evento organizzato da Integrae SIM. Si tratta di un evento che ci offre la possibilità di ritornare ad incontrare le persone fisicamente ed è uno degli spot più fantastici dopo i due anni trascorsi a comunicare attraverso piattaforme tecnologiche.
Piattaforme che ci hanno aiutato infinitamente durante questo periodo di pandemia, ma che ci hanno anche allontanati da tutta la bellezza e la piacevolezza di poter scambiare impressioni, commenti, approfondimenti vis à vis con le persone che fanno parte del mondo che navighiamo professionalmente – ovvero il mondo degli istituzionali, quello dei retail, quello delle società quotate e quotande, che per noi rappresenta uno spazio di estremo interesse in virtù del fatto che il gruppo Abalone, attraverso le sue molteplici società, è attivo a vario titolo nella gestione delle attività pre e post quotazione – attraverso i propri fondi d’investimento, attraverso le strutturazioni realizzate per i nostri clienti.
Questo evento ha per noi una caratura estremamente importante, anche e soprattutto perché avviene sul territorio italiano, a Milano, dove abbiamo recentemente aperto la branch di Abalone Asset Management con licenza per svolgere le proprie attività sul territorio. A maggior ragione essere qui a Milano oggi ci consente di incontrare le persone che auspichiamo di poter incontrare ugualmente in ufficio per successivi approfondimenti e sviluppo di business.
Il gruppo Abalone è estremamente eterogeneo dal punto di vista degli asset trattati, gestiamo infatti fondi e veicoli che investono e gestiscono anche asset non liquidi, quindi effettivamente estremamente calati nella realtà materiale del mondo industriale, come private equity, real estate o venture capital. Abbiamo la fortuna di avere una visione estremamente ampia su questo tipo di attività, non solo dal punto di vista della comprensione delle logiche di funzionamento degli asset sottostanti, ma anche e soprattutto nella configurazione di prodotti che possano consentire agli investitori istituzionali o retail di accedere a questo tipo d’investimenti.
Altrettanto vale per gli asset digitali, viviamo in un mondo che è assolutamente permeato dall’innovazione tecnologica, che sfruttiamo non solo per le comunicazioni quotidiane in periodi come quello che è appena passato, ma che coinvolge su larga scala anche il mondo degli investimenti e che oggi noi stiamo vivendo attraverso le attività di ideazione e di creazione di veicoli di investimento, strategicamente orientati verso questo universo di asset, che vanno dalle attività di investimento in FinTech, alle attività di investimento in asset non tradizionali, come per esempio le criptovalute o gli strumenti che muovono asset sulla blockchain. Ci troviamo in un contesto professionale, quello dei Financial Services, che svolge le proprie attività tipicamente attraverso lo sviluppo e la gestione di networking umano di contatto – non potrebbe essere diversamente gestendo il patrimonio, il denaro e le attività finanziarie di individui e di società – è pertanto assolutamente essenziale poter interagire.
Questa ondata tecnologica ha concorso fortemente all’alleggerimento di molti aspetti operativi della vita quotidiana delle persone che lavorano all’interno dei financial services (e non solo), osserviamo infatti un notevole efficientamento dal punto di vista dei processi di gestione grazie al contributo della tecnologia e riteniamo che questa dinamica sia assolutamente migliorativa rispetto alle performance umane “per sé”, reputiamo in definitiva che questa integrazione tra tecnologia e relazioni umane sia portatrice non solo di efficienza operativa ma anche di efficacia realizzativa.