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L’unica cosa di cui avere paura è la paura stessa

IL MONDO È IN SUBBUGLIO

Il 2020 è iniziato con un’invasione biblica di cavallette in Africa, in Iraq una serie di attentati culminati con l’uccisione del generale iraniano Soleimani ci ha avvicinati ad una pericolosissima escalation militare su scala internazionale, il presidente degli Stati Uniti è stato messo sotto impeachment (è la terza volta nella storia che succede), in Libia quello che era nato come un conflitto regionale si è trasformato in una guerra con diversi stati del Medio Oriente impegnati a contendersi il controllo del paese, l’Australia è stata flagellata dai peggiori incendi degli ultimi 70 anni nonchè dall’estate più calda della sua storia, in Antartide sono stati registrati 18°C a fine Gennaio e gli scienziati del NOAA hanno annunciato che l’indebolimento della Corrente del Golfo potrebbe far piombare il Nord Europa in una mini era glaciale entro i prossimi 20 anni. Come se non bastasse dalla Cina è partita la diffusione di un nuovo tipo di Coronavirus che ha già bloccato intere città asiatiche, ha mandato in tilt le comunicazioni aeree e secondo molti potrebbe presto diventare una pandemia planetaria. In questo scenario apocalittico i mercati finanziari hanno toccato nuovi massimi storici e soltanto nel mese di Gennaio l’S&P 500 ha riaggiornato i suoi record per ben 6 volte.

 

I MERCATI SONO IMPAZZITI O CI SFUGGE QUALCOSA?

Le cause di questo comportamento apparentemente insensato sono molteplici. Si va da un’economia USA che continua a correre senza sosta, ad un’economia europea che ha stupito positivamente gli analisti battendo nei fatti le previsioni di crescita che erano state fatte a metà 2019. Tra gli investitori si è diffusa l’idea che la crescita economica continui ad essere solida ed in particolare che l’impatto del Coronavirus sarà transitorio; ad avvalorare queste ipotesi sono state anche le stime di alcune istituzioni nonché quelle di molti analisti indipendenti. Ad esempio Barclays prima della diffusione del Coronavirus prevedeva per il 2020 un Pil globale in crescita del 3,7% nel primo trimestre e del 3,2% nel secondo mentre ora stima un primo trimestre più debole (in area +1,8%) ma un secondo ben più robusto (in area +4,2%). Inoltre, seppur le stime sui profitti per l’anno in corso delle principali 100 aziende quotate a Wall Street siano scese da un +9,6% di inizio anno ad un +8,1%, si deve considerare che i valori attesi sono comunque molto più alti rispetto a quelli riferiti al 2019 in cui la crescita è stata dell’1,7% appena.

 

I DANNI DELLA PAURA E DELL’IMPULSIVITÀ

Al di la della correttezza o meno di queste stime e delle idee degli analisti, il mese di Gennaio è un ottimo esempio che ci mostra come mai non abbia senso investire sui mercati finanziari con un’ottica di breve periodo cercando di fare previsioni sull’andamento delle borse in base agli eventi ed alle notizie che giungono quotidianamente dai mezzi d’informazione. La complessità del panorama economico e l’enorme insieme di fattori che impatta sul trend delle borse rende impossibile fare qualsiasi tipo di previsione ed anzi, il tentativo goffo di anticipare i movimenti del mercato è ritenuto da molti ricercatori la prima causa di perdita di denaro da parte degli investitori. Secondo alcuni studi pubblicati dal gruppo Interactivebrokers le sensazioni emotive sbagliate degli analisti sono all’origine del 70% circa delle operazioni che si concludono in perdita e fra queste i due terzi sono dovute a vendite dettate dal panico eccessivo mentre un terzo è dovuto ad acquisti dettati dalla troppa euforia. Insomma, quando si parla di mercati finanziari sembra proprio che l’unica cosa di cui si debba aver paura è della paura stessa che nel solo 2019 è stata responsabile di minusvalenze stimate superiori agli 80 miliardi per gli investitori che si appoggiano a questa piattaforma di brokerage.

Progettare una strategia di gestione è un processo lungo e complicato che deve essere definito nei minimi dettagli in anticipo rispetto al momento in cui si andrà ad eseguire l’operatività vera e propria. Ed è in quella sede che devono essere dipanati tutti i dubbi, le perplessità e che devono essere progettate le tutele necessarie a garantire i requisiti richiesti dall’investitore. Il processo di progettazione deve seguire dei criteri simili a quelli adottati quando si realizza il calcolo di tenuta di un ponte o il design di un sistema anti incendio di un supermercato: non si aspetta di arrivare al giorno dell’inaugurazione del ponte per chiedersi se la struttura resisterà alle correnti d’aria o al giorno di apertura del supermercato per chiedersi se le uscite di sicurezza e gli ugelli che spruzzano l’acqua dal soffitto riescono a coprire tutto l’edificio. Inoltre la gestione di asset finanziari presenta una difficoltà aggiuntiva: i parametri al contorno variano e quindi il progetto iniziale va rivisto e adeguato continuamente per rispondere alle sfide che potrebbero presentarsi in momenti successivi. Insomma, bisogna sempre ricordarsi che è meglio essere preoccupati in anticipo durante la fase di progettazione piuttosto che farsi cogliere da panico e paura in fase di esecuzione.

 

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