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Riccardo Teodori sulle Piaghe della Bibbia

Malattia, guerra e carestia sono tre delle dieci piaghe presenti nell’Esodo della Bibbia, in meno di due anni tutto il mondo si è trovato a fare i conti con questi tre fenomeni.
Questo tipo di eventi, purtroppo, fanno parte della ciclica naturale dell’umanità.

Esistono due fattori caratterizzanti dell’evoluzione umana da quando è stato scritto l’Esodo della Bibbia ad oggi.
Il primo è la frequenza con cui avvengono questo tipo di spiacevoli eventi, esistono statistiche che riportano una maggiore iterazione di fenomeni di shock, sia di origine naturale che umana, come quelli finanziari.
La seconda è la velocità con cui queste informazioni vengono trasmesse.
La globalizzazione delle informazioni avviene in tempo reale amplificando la magnitudo dell’evento stesso, causando un serie di ripercussioni che nel passato non erano percepibili.

L’ umanità ha preso delle scelte, inizialmente non consapevoli, continuando a perseguirle, nonostante la presa di coscienza sull’ impatto che questo tipo di attività ha sul mondo che ci circonda, con l’obbiettivo di realizzare i target “ideali” della rivoluzione industriale.

Una parte dell’intellighenzia ha cominciato a mettere in dubbio il modello tradizionale di crescita.
Sarebbe necessario fare una riflessione approfondita su quali siano le soluzioni percorribili al fine di mantenere lo status quo. Continuare ad utilizzare le risorse naturali presenti, per far fronte alle necessità che il mondo industrializzato vive ormai da secoli, con una visione diversa, migliore.

Esistono comitati di studio che stanno prendendo in considerazione scenari di revisione del modello standard su cui si basa la crescita economica, così come si è vissuta fino ad oggi.
Senza dimenticare tutti i benefici che il mondo civilizzato ha ottenuto dalla globalizzazione.

I principali leader, del mondo industrializzato, prendano in seria considerazione l’idea di rendere accessibili i propri benefit culturali, sociali ed economici di status ai paesi emergenti.
Aiutare in maniera funzionale, condividendo infrastrutture, informazioni ed educazione a paesi in via di sviluppo, non è solo un’attività caritatevole, si tratta anche di un investimento verso le nazioni che saranno trainanti nelle prossime generazioni.

Al giorno d’oggi, il settore finanziario, quindi banche e grandi istituzioni hanno cominciato a riflettere su aspetti che non sono propriamente legati a funzioni di profitto e perdite.
Le istituzioni devono perseguire il cambiamento in positivo, imparando da quello che sta accadendo, per riuscire a garantire a tutti il diritto alla felicità.